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Squash: uno sport dinamico e coinvolgente

Squash: uno sport dinamico e coinvolgente

Cerchi uno sport intenso e dinamico da praticare al chiuso? Lo squash potrebbe essere perfetto per te. È un gioco veloce, appassionante e competitivo, che offre un allenamento completo migliorando la resistenza, la coordinazione e la rapidità di reazione. Andiamo alla scoperta della storia dello squash, delle sue regole principali e delle differenze con altri sport di racchetta.

Quando nasce lo squash

Le origini dello squash risalgono al XIX secolo nelle scuole britanniche, in particolare presso la prestigiosa Harrow School. Gli studenti, in cerca di un’alternativa ai giochi all’aperto durante i mesi invernali, escogitarono una versione modificata del racquets, un altro sport di origine inglese diffuso soprattutto nei cortili delle carceri.

Il nome “squash” è un’onomatopea che richiama il suono caratteristico prodotto dalla pallina quando colpisce la parete. Nel 1864 vengono realizzati i primi campi specifici per dedicarsi a questa nuova disciplina, contribuendo sempre di più al suo successo. Da allora, si è diffusa rapidamente nelle palestre e nei club di tutto il mondo, guadagnando popolarità per il suo ritmo e l’intensità delle partite.

Le regole principali per giocare a squash

Lo squash si pratica in un campo chiuso, circondato da quattro pareti, utilizzando racchette leggere e una pallina di gomma. La superficie misura 9,75 metri di lunghezza e 6,4 metri di larghezza, con diverse linee che delimitano l’area di gioco. L’obiettivo è far rimbalzare la pallina contro la parete frontale, facendo in modo che l’avversario non riesca a colpirla prima del secondo rimbalzo a terra.

Ecco una sintesi delle regole principali:

  1. La partita inizia con un servizio. Il giocatore deve colpire la pallina dalla zona di servizio (una piccola area delimitata nel campo) e farla rimbalzare sulla parete frontale al di sopra della linea di servizio, per farla poi atterrare nell’area opposta sul campo avversario.
  2. Dopo la battuta, i contendenti si alternano rilanciando la pallina contro la parete di fronte a loro. La palla può colpire le pareti laterali e posteriori, ma deve sempre rimbalzare sul muro frontale prima di toccare terra. Il punto viene vinto se l’avversario non riesce a ribattere prima del rimbalzo a pavimento.
  3. Se la pallina colpisce la linea superiore che delimita il campo, è considerata fuori. Se non si colpisce la parete frontale si commette fallo.
  4. Lo squash utilizza un sistema di conteggio a 11 punti per set, e la partita si conclude generalmente al meglio di cinque set. Per vincere un set, un giocatore deve arrivare a 11 con almeno 2 punti di vantaggio sull’avversario.

È possibile disputare partite uno contro uno o due contro due, alternandosi nei colpi proprio come nel tennis.

Differenze con tennis e padel

Lo squash condivide all’apparenza alcuni elementi in comune con altri popolari sport di racchetta quali il tennis e il padel. In verità, le differenze tra le tre attività sono numerose, tra queste possiamo menzionare:

  • il campo da gioco, sempre al chiuso e ben delimitato sui quattro lati per consentire i colpi contro le pareti, a differenza del tennis che è invece aperto, e del padel, praticato su superfici più spaziose;
  • la pallina e le racchette, di dimensioni ridotte rispetto a quelle da tennis. La palla è anche più morbida e meno rimbalzante, e richiede colpi precisi e una maggiore reattività per assecondare i rimbalzi. Le racchette dello squash sono leggere e maneggevoli, e tendono ad assomigliare a quelle da volano anziché a quelle da tennis o padel;
  • la durata e l’intensità delle partite, con match in linea generale brevi, ma con un alto livello di impegno fisico, con ritmo elevato e scambi ravvicinati;
  • il sistema di punteggio, che a differenza di tennis e padel segue un conteggio a 11 punti per set, come nel ping pong.

Al netto di queste differenze, lo squash risulta sicuramente familiare a chi si dedica abitualmente a tennis e padel, e richiede solo del tempo per prendere confidenza con il diverso sistema di gioco e al tipo di colpi.

Come iniziare a giocare a squash

Se vuoi iniziare a dedicarti allo squash e sai già giocare a tennis, partirai quindi in vantaggio. Per disputare le tue prime partite ti serviranno soprattutto:

  1. La giusta attrezzatura. Procurati racchetta, pallina e scarpe con la suola adatta per la superficie in parquet o linoleum. Le racchette variano per peso e bilanciamento per adeguarsi alle caratteristiche di chi gioca. È consigliabile iniziare con un modello per principianti che offra un adeguato equilibrio tra potenza e controllo.
  2. Lezioni. Anche se è possibile cominciare per conto proprio, è una buona idea prendere qualche lezione con un istruttore qualificato per apprendere le tecniche di base ed evitare errori.
  3. Resistenza. Lo squash è un’attività molto impegnativa. Vista l’alta intensità degli incontri, è consigliato avere una discreta preparazione cardiorespiratoria, magari dedicandoti ad alcuni allenamenti mirati di cardiofitness. Potenziare i muscoli addominali e delle gambe è invece utile per aumentare la reattività e muoversi con maggiore rapidità.
  4. Pratica. Come in qualsiasi altro sport, la pratica regolare è la chiave che apre le porte del miglioramento. Cerca di giocare spesso con amici o altri appassionati, o allenandoti con un istruttore. Quando pensi di aver raggiunto un buon livello di preparazione, perché non pensare di iscriverti a qualche piccolo torneo locale per mettere alla prova le tue abilità in un contesto competitivo?
  5. Impara a dosare l’intensità. Lo squash è molto fisico e richiede una gestione accurata delle energie. Non esagerare con gli sforzi e concentrati sulla respirazione per conservare il fiato per tutto il match ed evitare il rischio di infortuni causati dalla stanchezza.

Lo squash è un esercizio unico che combina tecnica e strategia in partite divertenti e molto coinvolgenti. Per la tua prima prova ti basta l’equipaggiamento di base, una palestra e un partner con cui fare qualche scambio. Se ami il tennis, questo sport rappresenta inoltre un allenamento molto interessante per lavorare sulla velocità e sui riflessi, e imparare nuove mosse da portare sulla terra rossa.

di Luca Rapetti
| 16-09-2024
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